In questo periodo mi stanno arrivando un sacco di vostri messaggi in cui mi raccontate di voi, delle vostre famiglie, delle vostre prime (o non più prime) gravidanze… Oltre a creare una connessione più diretta con voi, leggere le vostre storie mi permette di incontrare e osservare tantissime sfaccettature di vita e dell’umano. Attraverso i vostri consigli e le vostre storie mi fate riflettere tanto e per questo vi ringrazio.
Quando ho avuto tra le mani questo albo, edito da @edizioniclichy, mi sono subito venuti in mente alcuni dei vostri racconti! E poi, come sempre accade coi libri più significativi, anche degli episodi della mia vita.
Come sapete, sono la prima di quattro figli (vedo già alcune di voi sbarrare gli occhi al numero 4! Fa un po’ impressione al giorno d’oggi pensare di poter avere 4 figli, eppure ai tempi dei nostri genitori non era poi così strano). Non vi ho mai raccontato, però, che ricordo perfettamente la nascita dei miei 2 fratelli più piccoli, che hanno 8 e 12 anni in meno di me (tra me e la mia prima sorella invece ci sono solo 2 anni di differenza, ma di lei vi ho già parlato).
Il sottotitolo di Tu ed Io è “la storia più bella del mondo” e, per quanto possa suonare un po’ presuntuoso, l’arrivo di un fratellino/sorellina è davvero la storia più bella del mondo!
In questo albo il buffo protagonista, con una testa piena di simpatici ricciolini, si trova ad attraversare un sacco di stati emozionali: dalla gioia di mamme e papà alla notizia dell’arrivo di un fratellino (che il nostro riccioluto protagonista non riesce a comprendere fino in fondo), ai mesi di attesa e “preparazione”, vissuti insieme alla mamma, fatti di disegni, predisposizione della cameretta e vestitini minuscoli…


Poi arriva il grande giorno della nascita. Anche io ricordo di esser stata svegliata tutta la notte, a casa dei nonni. Era troppa l’emozione per riuscire a dormire! In entrambi i casi, non vedevo l’ora di vederli, di conoscerli, di scoprire le loro facce… e quanti pensieri che mi facevo su di loro! Come li avrei cullati, abbracciati, coccolati…
Insieme, però, a questa lunga carrellata di pensieri gioiosi e curiosità, anche io avevo segretamente tutta un’altra serie di pensieri… più scuri. Il protagonista di questo libro li definisce come un dolore che gli altri sembrano non capire. Un buco nero, una paura…
Lo so, mi ero ripromessa di non recensire l’ennesimo libro che parla della gelosia tra fratelli… Ma il finale mi ha molto colpito e quindi ho deciso di condividerlo con voi.
Un grande prende quell’esserino riccioluto sulle ginocchia e gli spiega che quel dolore che sente si chiama gelosia e che nasce dalla paura che il nuovo arrivato ci rubi la cosa più preziosa che abbiamo al mondo: l’amore dei nostri genitori. Ma questa paura non ha ragion d’essere perché quando arriva un fratellino l’amore non si divide (il tempo, le attenzioni, le cure si, ma non l’amore che prende nuove forme di manifestazione) ma si moltiplica.
I piccoli sono semplici ma non scemi, anzi, sono degli attenti osservatori. Guardano, imitano e capiscono. Anche io ho dovuto rinunciare a del tempo con la mia mamma, ma ho guadagnato l’affetto, la compagnia e il gioco con i miei fratelli. Non c’è mai stato un momento in cui io abbia pensato che sarebbe stato meglio non averli. Ancora oggi sono convinta che sia stato il dono più bello che i miei genitori hanno co-permesso, dopo il Sì alla mia vita.
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