“Maestra, il mio corpo mi obbedisce! Ma solo per un secondo, poi no…”
Questa è la risposta che mi sono sentita dare da uno dei miei puledrini quando, fuori dai bagni, in una delle nostre solite attese, ho sfidato i miei bambini con un compito davvero difficile: “Bambini, sapete che potete controllare il vostro corpo? Provate a concentrarvi e dite al vostro corpo: “stai fermo!”. Lui cosa fa, vi obbedisce?”.
Il bambino che mi ha dato questa risposta è il bambino iperattivo, che tanto preferisco e di cui tante volte vi ho parlato (che tenerezza che mi ha fatto dicendomi così!).
Il dramma di questi bambini è che, proprio come Elio – il protagonista del libro “Elio sbattitutto” – non riescono mai a stare fermi. Fanno tutto super velocemente, spinti da un impulso che non riescono a controllare e, sopraffatti da questo eccesso di energia, spesso fanno molti pasticci.
La loro iperattività non è un carattere di famiglia, anzi! Spesso le loro mamme e i loro papà non gli assomigliano affatto – nel libro vengono chiamati i signori Fermitutti… Direi che spiega in maniera esaustiva il concetto.


Solo che i bambini come Elio proprio non riescono a controllare la loro super energia.
I grandi dottori li hanno definiti ADHD, quattro lettere che stanno per “Attention Deficit Hyperactivity Disorder” – e quando le definizioni sono talmente difficili da essere “nascoste” in delle sigle, non è mai un buon segno…
Disturbo da deficit di attenzione/iperattività. Ma cosa significa davvero?
Significa non riuscire a fare lo stesso gioco per più di 2 minuti. Negli sport, essere sempre un po’ troppo agitati e poco controllati nei movimenti. In classe…
“nessuno vuole essere suo compagno di banco: c’è il rischio di una sberla per sbaglio”.
Ma il vero dramma di questi bambini non è essere “posseduti” da questa esuberanza di energia, quanto piuttosto non incontrare, almeno una volta nella vita, uno come il gran pasticcere Monsierur Jaques: uno che ti guardi davvero, che ti dia fiducia anche per quella tua caratteristica particolare di “sbattitutto”… Che ti valorizzi e che ti sveli che, proprio attraverso quel particolare (e non “nonostante”, come di solito succede), puoi diventare “il migliore del mondo, suo degno erede”.
Questo libro è adatto ai bambini dai 4-6 anni, soprattutto quelli un po’ pasticcioni, che aspettano di incontrare qualcuno che scopra il loro talento.
E vedrete che da lì, anche tutto il resto (lo sport, la pesca con il papà, la scuola…) pian piano si ordinerà.
Del resto, non è forse così per tutti?
Finché non capiamo perché siamo al mondo, qual è il NOSTRO talento, siamo irrequieti e non abbiamo pace… Ma quando lo troviamo, ecco che tutto prende il suo significato e, quasi come per magia, le cose cominciano a prendere il loro posto e a funzionare!
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