Non so se vi è mai capitato, magari proprio quest’estate, di svegliarvi poco prima dell’alba, in un luogo immerso nella natura.
A me è successo in Puglia: erano le 5.20, avevo appena riaddormentato Giorgio e sono uscita nel cortile. Il casale era isolato, attorno solo campi a perdita d’occhio.
In quell’aria ferma e piena di promesse ho percepito una speranza sottile, un’attesa buona. Non ero sola: con me c’erano le piante, gli animali, il cielo che piano piano cambiava.
Ho ritrovato la stessa esperienza, un mese dopo, leggendo le parole di Silvia Vecchini, la straordinaria traduttrice di questo albo: ogni mattina, dal suo lago, anche lei sente questa magia.
“Piante, fiori, animali che nuotano e strisciano, corrono, volano, cantano nelle vicinanze di uno specchio d’acqua. Tutto è esattamente quello che è ma anche un’altra cosa. E ho pensato che potevo provare a dirlo.”
Per me questo albo è tra i più belli degli ultimi anni.
Con una grazia che incanta, le immagini raccontano più di quanto le parole possano evocare; la grafica è sobria, essenziale, e lascia spazio a quella sospensione che solo l’alba sa dare.
“Attimo…
che apre gli occhi (…)
che esprime un desiderio (…)
Ogni giorno è buono per cercare il cielo,
per piantarsi bene sulla terra,
per conquistarsi l’essenziale
ma anche ridere di sé.”
C’è ancora qualcosa che ci lega profondamente alla natura.
C’è ancora qualcosa di buono, come quell’attesa di cui parlava Montale: una scintilla che ogni giorno ci portiamo dentro e che ci spinge ad andare avanti.
Mi torna in mente la scuola. Quante volte, prima di iniziare la giornata, osservavo i volti dei miei alunni: chi parlottava, chi sistemava le sue cose, chi già rideva con il compagno. Eppure, al di là dei gesti, riconoscevo in tutti lo stesso desiderio: che qualcosa di Bello, di Grande potesse accadere.
E in fondo lo sentivo anch’io: la gioia di vedere nascere qualcosa che avevo preparato, ma che diventava nuovo, sorprendente, nel momento in cui lo vivevamo insieme in classe.
Forse l’alba ci insegna proprio questo: ogni giorno è un inizio. Ogni volta che ricominciamo, c’è un’attesa che ci accompagna. E quella speranza buona che ci fa alzare lo sguardo.
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